Il Cardinale prigioniero
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Présentation du livre par l'éditeur |
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L'autrice proietta i suoi personaggi nell'anno 1976, in una Budapest totalmente comunista, come comunista è divenuta l'intera Europa con esclusione dell'Inghilterra, mentre nel resto della Terra solo gli Stati Uniti e il Canadà sono rimaste fuori del mondo marxista. Anche se il nome non appare mai, i lettori sanno chi è "il cardinale prigioniero", diventato un simbolo per gli Ungheresi ; e questo porporato è chiamato a difendersi dalle pressanti offerte che un Americano, fratello dell'ambasciatore statunitense in Ungheria, gli fa allo scopo di sottrarlo alla tunitense in Ungheria, gli fa allo scopo di sottrarlo alla "prigionia". Con una magnifica gradazione di sviluppi, i due uomini giungono alla reciproca comprensione e persino all'amicizia, e il cardinale si prefigge di convertire al cattolicesimo l'amico ateo. E' una lunga, nobile lotta, inquadrata fra scene avvincenti cui fa da sfondo l'ambiente dell'ambasciata americana a Budapest controllata nascostamente dagli elementi comunisti, e la bellissima campagna magiara sotto il mantello invernale con i suoi antichi costumi ; la popolazione che del "simbolo" è sempre memore, come dimostrerà quando, morti in una stessa notte il cardinale e l'Americano, le campane di tutta la metropoli rintoccano funebremente, e gli abitanti di Budapest si assiepano davanti all'ambasciata per accompagnare alla tomba il loro non dimenticato presule. Ma il volume non termina qui : un finale imprevisto e commovente rende la lettura del romanzo avvincente sino alle ultime pagine. |
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© Massimo et Christine Arnothy
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© Christine Arnothy
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